Tra i motivi principali per cui si interrompe la produzione di latte a fine gravidanza e si procede alla fase di asciutta c’è la sanità della mammella.
L’ASCIUTTA rappresenta, infatti, il momento di riposo per la ghiandola mammaria tra una lattazione e la successiva, un po’ come i pit stop delle gare di formula 1.
Quello che succede o non succede durante questa fase molto delicata può avere effetti importanti sulla successiva lattazione.
Un recente studio condotto da ricercatori dell’Ohio State University ha dimostrato che un adeguato e confortevole riposo alle vacche in asciutta influenza la sopravvivenza dei neonati.
Alla base del riposo adeguato e confortevole ci stanno quindi il rispetto del benessere animale e la prevenzione ambientale delle nuove infezioni.
Principi che diventano ancor più importanti nell’ottica dell’asciutta selettiva.
Tra i fattori che influenzano in modo significativo il sistema immunitario della bovina asciutta e l’insorgenza di mastiti vi sono le condizioni di stabulazione, l’igiene ambientale e l’alimentazione della transizione.
La disponibilità di spazi adeguati e puliti nella fase di asciutta, con particolare attenzione alle prime settimane e al peri-parto, permette di controllare al meglio la pressione dei patogeni ambientali causa di mastite e risulta essere la chiave di successo per la lattazione che verrà.
Alcuni semplici punti da rispettare per prevenire infezioni sono:
- applicare sempre un sigillante del capezzolo alla messa in asciutta
- fornire almeno 9 mq di lettiera permanente per ogni vacca
- rinnovare spesso il materiale di lettiera per garantire almeno 5-6 Kg di paglia pulita per capo al giorno
- evitare la formazione di zone sporche e fangose attorno agli abbeveratoi
- gestire sempre con delicatezza le vacche asciutte per evitare traumi ai capezzoli, soprattutto nelle prime settimane di asciutta
- ottimizzare la razione del periodo di transizione
- evitare ogni stress, specie nel periparto.