“Nel 2006 abbiamo rinnovato la sala di mungitura, passando a una 10+10 a spina di pesce della DeLaval, ma poi nel 2016 abbiamo dovuto rinnovare anche il sistema di rilevamento dei calori, approdando ai podometri ABS Breeder Tag. A quel punto ci serviva anche un programma che fosse in grado di dialogare sia con il software della sala di mungitura, sia con gli attivometri, in modo tale da far confluire in un unico punto tutte le informazioni disponibili, e poterle quindi analizzare. Per questo motivo sempre nel 2016 abbiamo installato anche il software gestionale ABS Herd Monitor, che ci consente di ricevere e inserire direttamente sul computer aziendale tutti i dati disponibili sulla nostra mandria”.
Inizia così la nostra chiacchierata con Gabriele, Quinto e Marco Ginelli, titolari in quel di Bagnolo Cremasco (Cr) di una interessante realtà zootecnica fatta di 300 Frisone adulte e di tanto ottimo latte destinato alla trasformazione casearia. Ed è Quinto Ginelli, nella sua duplice veste di tecnico ABS e di allevatore, a illustrarci i punti di forza di ABS Herd Monitor: “Prima di tutto – precisa Quinto – è un programma facile da usare, che non richiede complessi codici o l’intervento di un tecnico per l’estrapolazione dei dati, ma semplici clic su pulsanti già configurati. Dunque un programma accessibile, per un uso di routine, a qualsiasi allevatore. In più ABS Herd Monitor funziona anche se non c’è connessione Internet, proprio perché è un software da installare su computer che non lavora in cloud per ottenere i report. Quanto alle informazioni disponibili, ce n’è per tutti i gusti: nella nostra azienda possiamo risalire all’intera storia produttiva, riproduttiva, clinica e farmacologica di ogni singolo animale, e in più conoscerne i gruppi di cui ha fatto parte, o il pedigree: ascendenti, discendenti, e ancora il rank, che è personalizzabile in base ai propri obiettivi selettivi. Certo, una volta che si acquista la licenza d’uso del programma, occorre come prima cosa importare i dati storici, e poi abituarsi a inserire giorno dopo giorno sul pc, e non più sui registri cartacei, qualsiasi dato relativo alla propria stalla. Ma poi l’allevatore avrà a disposizione una macchina potente per la gestione del proprio allevamento”. Lo sanno bene i 150 allevatori italiani che ad oggi hanno deciso di avvalersi di questo interessante strumento.
Prassi quotidiana
Tuttavia, sono Gabriele e Marco Ginelli a chiarirci quale possa essere l’uso quotidiano del programma: “La prima cosa che facciamo al mattino, una volta che abbiamo acceso il computer – spiegano – è consultare il report dei podometri, che ci segnala quali sono le vacche da fecondare. Poi viene il turno delle altre liste di attenzione: le vacche in calo latte, un dato che cerchiamo di interpretare alla luce degli altri dati disponibili e in base al quale realizziamo gli interventi del caso, cosa che vale anche per le vacche cosiddette in chetosi, ovvero per quei soggetti che non rispettano le curve di lattazione della loro classe di età. Poi è il turno delle vacche pronte al parto, che provvediamo a spostare appunto in sala parto, o delle vacche da asciugare e così via. In più, nei giorni delle visite veterinarie, ci stampiamo l’elenco delle bovine su cui occorre effettuare la diagnosi di gravidanza, o l’elenco di quelle nei primi 5 e nei primi 20 giorni di post-parto, due parametri che abbiamo creato ad hoc per la nostra stalla. Saltuariamente verifichiamo anche il rispetto del calendario vaccinale: è il programma a segnalarci, infatti, quando è il momento di eseguire le prime vaccinazioni o i richiami”.
Risultati importanti
È insomma l’ABS Herd Monitor a dettare il piano di lavoro. E oggi, dopo più di 3 anni di attività, il programma gestionale ha permesso alla famiglia Ginelli di centrare risultati importanti: “Sostanzialmente – spiega Quinto – grazie a questo software abbiamo sempre sotto mano le performance riproduttive della mandria, e questo ci permette di correggere il tiro in caso di scelte errate. Ad esempio, abbiamo capito che le secondipare avevano performance insoddisfacenti perché andavano in sofferenza durante l’asciutta: in questa fase erano infatti tenute in un gruppo unico, sovraffollato, insieme alle pluripare, per cui dopo il parto erano performanti, ma poi non si ingravidavano. In più, grazie all’ABS Herd Monitor, oggi seguiamo meglio le vacche vuote, abbiamo ridotto il numero di inseminazioni per gravidanza pur facendo un uso notevole di seme sessato e da carne, e abbiamo ad esempio scoperto che nella nostra azienda l’età media al primo parto è di 23 mesi, e questo ci permette di fare le scelte del caso. Insomma, l’ABS Herd Monitor è la patente che ci permette di guidare la stalla”. E di spingere l’acceleratore, aggiungiamo noi, sulla motivazione di chi lavora con le vacche: “Quando riusciamo a migliorare un dato o a raggiungere un obiettivo che ci eravamo fissati – aggiungono infatti Gabriele e Marco – la soddisfazione è tanta”. Non stentiamo a crederlo.
HDR al top con Breeder Tag
“Puntuale individuazione dei calori, ma non solo: è quanto possono fare i podometri Breeder Tag per una mandria di lattifere. “Nella nostra azienda – osserva a questo proposito Quinto Ginelli – questi attivometri sono in funzione dal 2016, e stanno dando ottimi risultati.
Nell’immediato siamo passati da un HDR del 55-60% raggiunto con il precedente modello, a un buon 72%, per poi migliorare ulteriormente con il tempo. Oggi siamo intorno a un 77%, con un uso ridotto dei protocolli di sincronizzazione, applicati soltanto a un 5% dei capi. In più – continua Quinto – i podometri Breeder Tag ci aiutano a individuare quali sono le vacche zoppe, che mostrano un crollo dell’attività motoria, o le vacche che si alzano e si coricano di continuo, magari perché hanno una mastite, o ancora le vacche che sono in allarme parto perché sono a fine gravidanza e manifestano un crollo dell’attività motoria. In più Breeder Tag ci è utile per cogliere altre anomalie, quali assenza di calori, calori ravvicinati, calore prima del termine del periodo di attesa volontaria, e così via”. Benedetta multifunzionalità.”